Monopoli, il prof. del Luigi Russo Cocozza tra gli artisti e ambasciatori di be**pART

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Cocozza. Accanto l'opera: "Ritratto di Sofia"
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Si tratta della collettiva più grande di sempre in corso a Pietralata (Roma) presso l’Atelier Montez.

Si chiama Davide Cocozza, classe 82′ e ad oggi è professore di arte presso il Liceo Artistico Luigi Russo di Monopoli, ma non solo, tra le altre passioni oltre all’insegnamento, ci sono l’arteterapia, la pittura, la grafica e la performance, dove ha trovato la forma d’arte che più lo rappresenta. Molte le collaborazioni nel mondo dell’arte e del cinema tra le quali con Franco Summa, Cesare Manzo, Victor Perez e molte le sue opere in giro per gallerie, musei, collezioni private in tutto il mondo.

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L’artista Cocozza

Dal 2001 è anche curatore d’arte, ed è questa strada che lo ha portato ad inciampare piacevolmente nel progetto della mostra d’arte fisica più grande di sempre. Oltre 30.000 opere e 1.200 artisti fino ad ora in mostra presso l’Atelier Montez. Sono artisti professionisti e grandi nomi del panorama internazionale, ma anche esordienti e creativi di tutto il mondo a prendere parte all’evento.

Cocozza oltre ad esporre le proprie 30 opere rigorosamente formato 10 cm x 10 cm e quelle di sua figlia Sofia, con la quale porta avanti un percorso artistico; è anche ambasciatore, ovvero cura, segue, e coltiva diversi artisti in tutta Italia e all’estero e li presenta in mostre ed eventi, e per l’occasione speciale anche in questa collettiva da record.

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Modella in posa su sedia – Cocozza

“Questa mostra -dice Cocozza – in questo momento storico è molto importante, è un evento che abbatte barriere e confini, che distrae dal bombardamento mediatico legato alla pandemia riportandoci a sentire, vedere e toccare l’esperienza dell’arte; a farci recuperare quel valore sacro di “fonte creativa” che l’essere umano ha oggi dimenticato di avere.

Questo progetto ideato da Giorgio Capogrossi ha un valore inestimabile e tutta l’organizzazione che c’è dietro ha, e sta lottando contro questo momento di crisi per far riemergere dagli abissi dell’uomo uno stralcio di colore, ridare valore all’arte ed alla cultura e collocarla tra le necessità dell’uomo. Abbiamo tutti bisogno di tornare ad essere liberi. L’arte rende liberi per questo anche solo affacciarsi a vedere la mostra è come respirare e prendere fiato, come vedere in uno spazio tutto il mondo”.

La mostra è attualmente visibile e lo sarà per molto tempo, sono infatti in programma iniziative durante tutto il corso del 2022 e 2023.