Monopoli, solidarietà per bimbi, anziani e famiglie: la Pasqua dell’Associazione Lilly Colucci

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Uova di pasqua agli ospiti della casa di riposo Regina Pacis, pacchi alimentari e uova di cioccolato alle famiglie a ai bambini in condizioni di difficoltà. 

Essere vicini, con il cuore, a chi si trova in una situazione di disagio. E’ l’obiettivo che si è sforzata di cogliere, in due distinti appuntamenti, l’Associazione Umanitaria “Lilly Colucci” in occasione della Santa Pasqua.

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regina pacis Nella prima occasione, i volontari dell’Associazione, guidati dal Presidente onorario dell’Associazione, il Grand’Uff. Barone Vitantonio Colucci, hanno consegnato uova di Pasqua a tutti gli ospiti della Residenza per Anziani “Regina Pacis” di Monopoli. Un momento di aggregazione e di festa, che ha regalato una mattinata di divertimento, accompagnata dalla musica, ai nonni del centro monopolitano. «Non è naturalmente il dono ad assumere importanza – ha detto il Barone Colucci – ma il gesto di vicinanza, di affetto, di solidarietà nei confronti degli ospiti del “Regina Pacis”. Sono davvero lieto di aver trascorso con loro momenti di sana allegria, allietando la loro giornata in vista della Santa Pasqua».

uova pasqua associazioneOggi, invece, nella sede dell’Associazione, situata in Viale delle Rimembranze a Monopoli, sono stati distribuiti pacchi contenenti generi alimentari destinati alle famiglie che si trovano in condizioni di estrema difficoltà economica. In aggiunta, sono state donate oltre 100 uova di cioccolato a un numero corrispondente di bambini che, altrimenti, non avrebbero avuto l’opportunità di ricevere questo simbolo pasquale.

Anche a questo evento ha partecipato il Barone Colucci, evidenziando il suo sostegno e coinvolgimento nelle attività di solidarietà dell’Associazione. «Le iniziative di questi giorni – ha detto il Presidente Onorario –  confermano l’impegno costante dell’Associazione nel fornire aiuti tangibili a coloro che ne hanno più bisogno, contribuendo così a alleviare le difficoltà delle famiglie più vulnerabili nella comunità locale.»