Mastronardi, Papio, Contento: “Un appello da Monopoli per salvare la politica”

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“Guardare al centro, per fare gli accordi con la destra, diventa prassi.  A noi che rappresentiamo un civismo sano e di bella sinistra, non ci affligge solo la repulsione morale. È che quando la politica scivola nel trasformismo, muta i suoi obiettivi. Non riesce più a guardare gli interessi generali e il bene comune”, scrivono i consiglieri in una nota.

Lasciamo sullo sfondo l’affaire Bari, onta gravissima per una città che in questi anni si è sollevata dal grigiore delle metropoli del Sud per mostrarsi, col suo mare e i suoi profumi, in tutta la sua bellezza mediterranea. Siamo sicuri che la furbizia scaltra, con cui una destra priva di idee e di candidati per le prossime elezioni baresi, si è protesa a ribaltare, con una forzatura procedurale, le sorti della città e della Regione nel futuro prossimo, si risolverà in un nulla di fatto. Riponiamo massima fiducia nel sindaco Decaro.

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papio mastronardi manisporcheCi preme, invece, denunciare le storture che il sistema eterodosso di acquisizione del consenso (così in auge tra i politici nostrani) producono nella gestione amministrativa. Ci tocca da vicino. Ne siamo stati vittime, come sinistra globalmente intesa, nelle amministrative del maggio scorso, e oggi tutta la città ne paga le conseguenze.

Lo strapotere delle liste civiche “centriste”, secondo il modello “del liberi di essere”, coniato in questi giorni dal presidente Emiliano, sconquassa con le sue percentuali sovietiche le fondamenta del sistema democratico, zittendo la componente di minoranza e svilendo quel ruolo di controllo, funzionale ed efficace perché i conti tornino, sempre e a vantaggio di tutti.

Il trasformismo di casa nostra non ha riguardato solo il consigliere che dal Pd è passato nelle fila di destra del “civico” Pasqualone restando a sinistra nella città metropolitana o le parenti di primo grado, affiliate, con una comunione di intenti, una con la destra e l’altra con la sinistra e il sindacato di riferimento. Il trasformismo ha stravolto l’intero sistema ideologico e partitico, determinando una confusione di ruoli e di posizioni, con pochi nascondimenti nel dare sostegno al neocivismo “del fare” da parte di chi muove i pezzi sullo scacchiere regionale.
Di seguito, infatti, il passaggio di Lacatena da FI (partito che gli ha permesso la candidatura e l’elezione al consiglio regionale) al gruppo governativo “Con”, e poi il reclutamento di Alberto Pasqualone nello stesso gruppo a livello provinciale.

contentoAll’indomani delle regionali del 2020, eravamo stati chiari con il Governatore. Chiedevamo a lui, nostro candidato e punto di riferimento, lealtà e trasparenza, paventando il pericolo di una scomparsa della sinistra. E ancora, due anni dopo alle amministrative, un po’ a brutto muso, abbiamo rinnovato la richiesta di franchezza e onestà, ricevendo la ormai abusata risposta della necessità di essere pragmatici per continuare a essere vincenti.
Un colpo durissimo per quelli che ai valori e alla coerenza ci credono.

Guardare al centro, per fare gli accordi con la destra, diventa prassi. Molti la ritengono strategia indispensabile per gestire il potere. E la si elogia pure. In fondo, la capriola, il rigirarsi rapidamente la giacca, richiedono agilità, talento, intuito, professionalità, saper fare.
A noi che rappresentiamo un civismo sano e di bella sinistra, non ci affligge solo la repulsione morale. È che quando la politica scivola nel trasformismo, muta i suoi obiettivi. Non riesce più a guardare gli interessi generali e il bene comune. Si pone al servizio di altri interessi. E diventa un costo per tutti. Soprattutto per i più deboli.

I consiglieri comunali
Maria Angela Mastronardi e Angelo Papio
per il Movimento MANISPORCHE
La consigliera comunale
Silvia Contento
per la Lista SPAZIO CIVICO